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Cerami, Vincenzo.

Scrittore e sceneggiatore italiano. Si segnalò nel 1976 con il romanzo Un borghese piccolo piccolo, da cui venne poi tratto l'omonimo film di successo di Mario Monicelli. Dopo la non felice prova di L'amorosa presenza (1978), nell 1981 scrisse il poema Addio Lenin sulla vita della periferia romana. Nello stesso anno si rivolse alla letteratura per ragazzi con Tutti cattivi e poi con Ragazzo di vetro (1983), mentre nel 1984 rielaborò per il teatro L'amore delle tre melarance di Gozzano. Nel 1987 pubblicò un nuovo romanzo, La lepre, mentre nel 1996 fu la volta di Consigli a un giovane scrittore, nel 1997 di Fattacci (racconto di quattro celebri delitti italiani), nel 2001 del romanzo Fantasmi e nel 2005 del libro di racconti La sindrome di Tourette. Docente presso la Scuola Nazionale di Cinema, fu molto importante anche la sua attività di sceneggiatore cinematografico e teatrale, iniziata già negli anni Sessanta accanto a Pier Paolo Pasolini (Uccellacci e uccellini, 1966). Tra le sue collaborazioni, ricordiamo in particolare quella con Roberto Benigni (Johnny Stecchino, 1991; Il mostro, 1994; La vita è bella, 1997, che gli valse il David di Donatello per la miglior seceneggiatura e la nomination all'Oscar). Insieme al musicista Nicola Piovani, C. scrisse anche pièce teatrali che, negli anni Novanta, trovarono un interprete ideale in Lello Arena (Le cantate del fiore e del buffo, Il signor Novecento, Canti di scena, La casa al mare). Nel 2005 uscì la raccolta di saggi intitolata Vincenzo Cerami - Le récit e la scène, mentre nel 2006 l'Università di Pisa gli conferì la laurea honoris causa in Letterature e filologie europee (n. Roma 1940).